Pentecoste
Lo sparacoriandoli
Prendete un palloncino e fate un nodo senza gonfiarlo. Tagliate l’estremità del palloncino. Infilate il palloncino sul rotolo di carta. Decorate a piacere, con i pennarelli, il rotolo.
Prendete un foglio e ricavate tante strisce. Colorate e tagliate in piccoli quadretti, delle dimensioni di 2 cm circa in modo da creare tanti coriandoli. Inserite i coriandoli ed ecco pronto lo spara coriandoli per la vostra festa di fine anno!
Lo Spirito ci insegna, ci ricorda, ci fa parlare: è un maestro di vita, la memoria vivente della Chiesa. Forti di questa certezza, ricordiamo insieme ai nostri ragazzi le meraviglie che loSpirito ha operato nella nostra vita, raccontiamoci come testimoniamo la nostra fede dicendo... facendo... scegliendo... Faremo, così, esperienza di fede e di profezia, parlando con chi ci sta accanto con amicizia, con tenerezza, comprendendone le angosce e le speranze, le tristezze e le gioie, facendoci canali umili e docili della Parola di Dio.
Ascensione del Signore
L'ascensore dell'amore
Prendete un foglio A4 e tagliatelo a metà. Segnate sul lato lungo, sia sulla parte superiore che sulla parte inferiore, un trattino ogni 3 cm e tracciate 7 colonne. Piegate a metà il foglio. Aprite e girate il foglio dalla parte non disegnata. Piegate le due estremità verso il centro e ripiegate a sua volta le due metà. Richiudete tutto e a 4 mm dal centro, sul lato chiuso, tracciate una linea verticale che va dalla prima alla sesta linea orizzontale. Tagliate questa striscia dal foglio piegato. Aprite e girate. Dal cartoncino rosso disegnate e ritagliate un rettangolo di circa 7 x 2,5 cm e attaccate un cuore dall’altezza di circa 3 cm. Piegate il cuore sul rettangolo. Riprendete il foglio piegato precedentemente e su ogni striscia scrivete i sentimenti: comunione, incontro, scoperta, uscita, desiderio, bisogno e solitudine. Con i pennarelli colorate dal più scuro in basso al più chiaro in alto: nero, verde, azzurro, viola, giallo, arancione e rosso. Girate e inserite nell’asola il cuore, lasciando il rettangolo dietro e incastrandolo tra le due pieghe laterali. Fate scorrere il cuore su e giù nell’ascensore dell’amore.
Impegniamoci a essere come famiglia un segno della benedizione di Dio, cenacolo d’amore dove regnano rispetto e comunione, dialogo e solidarietà. In famiglia impegniamoci a bene-dire l’uno dell’altro, a ricordarci reciprocamente quanto il Signore ci ama e dice bene di noi, nonostante le fatiche, nonostante i limiti, gli errori, il peccato. Marito e moglie non stanchiamoci mai di benedirci fra noi, di benedirci davanti ai figli e di benedire i figli stessi. Bene-diciamo a Dio gli uni degli altri, con Dio, affidiamoci reciprocamente a Lui, sentendoci accompagnati e accolti da un amore molto più grande delle nostre fragilità, ma che ha bisogno di passare attraverso di esse per farsi carne, vita concreta, speranza di futuro.
VI Domenica di Pasqua
La casa di carta
Prendete un foglio quadrato e dividetelo a metà. Si usa solo una delle due metà. Piegate da destra a sinistra, formando una croce. Piegate solo il lato destro verso il centro. Girate il lavoro e create una piega lungo tutto il foglio (la metà della metà) da entrambi i lati. Piegate l’angolo della strisciolina su entrambi i lati. Dispiegate l’orecchietta e con un dito create due cappucci. Operazione da eseguirsi su entrami i lati. Piegate le punte dei cappucci e formate due triangolini. Piegate tutta la sporgenza destra verso il centro del foglio. Ripetete anche dall’altro lato. Piegate il foglio fermandovi poco prima della punta. Girato il foglio la struttura della casa è realizzata; piegate ora il lato destro per creare il comignolo.
V Domenica di Pasqua
Un amore fiorito
Disegnate e ritagliate sul cartoncino rosso 5 cuori e piegateli a metà. Piegate a metà il cartoncino bianco. Disegnate e ritagliate da un cartoncino verde lo stelo e le foglie. Incollate le facce piegate una ad una tra di loro facendo combaciare gli spigoli e i bordi. Incollate ora le due facce del cuore rimaste libere sul cartoncino bianco e completate incollando lo stelo e le foglie per formare il fiore. Con un pennarello, all’interno del vostro biglietto scrivete: “con un fiore ti dono il mio cuore... con un cuore ti dono il mio amore”.
Sono tanti i piccoli e grandi gesti che obbediscono al comandamento dell’amore che possiamo vivere in famiglia: gesti di attenzione, tenerezza, prossimità. Testimoniamo che siamo pronti a donare tutto per la persona amata, senza falsi e rimbombanti eroismi, ma nel silenzio e nella gioia, con sentimento sincero e caloroso, trasparente e intimo. Viviamo la gratuità dell’amore coniugale, scintilla accesa da Dio nel cuore dell’uomo che fa incrociare vite diverse e porta frutti di donazione e intimità.
Come sposi e genitori riveliamo i volti dell’amore che Gesù, nell’ultima sera della sua vita terrena, ci ha lasciato come testamento: infinità, totalità, intimità, grazia e creatività.
IV Domenica di Pasqua
Fai canestro
Tagliate le bottiglie separando il collo dal corpo. Forate il tappo, in modo che ci possa passare lo spago (dentro basta fare qualche nodo per fermarlo bene). All’estremità opposta del cordino, occorre attaccare una pallina, realizzata appallottolando della carta di giornale e, poi, fermandola tutto intorno con lo spago stesso. Adesso divertitevi a far canestro dentro il collo della bottiglia, sfidando un vostro compagnetto, in un tempo stabilito.
Ascoltare è il primo passo che l’essere umano deve compiere per entrare in una relazione.
Ascoltare significa innanzitutto riconoscere colui che parla dalla sua voce, dal suo timbro particolare. L’ascolto genera conoscenza e da questa conoscenza nasce l’amore. Immergiamoci nell’ascolto della Parola, ritagliando spazi e momenti opportuni nella nostra vita familiare. Entriamo in dialogo con la Scrittura, così che quelle parole diventino per noi motivo di meditazione e di orazione, ispirando buoni propositi e sostenendo le nostre azioni. Saremo sempre più e meglio parte integrante del gregge, dal quale nessuno potrà strapparci.
III Domenica di Pasqua
Pesci in rete
Con una matita disegnate dei pesci lunghi più o meno come la vostra mano. Usate del cartoncino non troppo spesso, facile da tagliare con le forbici e abbastanza robusto per avvolgerci attorno del filo senza flettere la sagoma del pesce. Sempre con le forbici tagliate a pettine una sagoma; oppure fate il margine seghettato oppure realizzate ancora una sagoma con tanti fori. Finite di decorare in tutti e tre casi con dei nastri colorati.
Incoraggiamo i nostri ragazzi a seguire Gesù, con la fiducia che con Lui possono e possiamo andare oltre. La storia di Pietro è un poco la nostra vita cristiana: può essere grande la nostra fragilità, ma poi al giusto momento, diventiamo capaci di affermare un amore grande. Ricordiamogli e ricordiamoci che a volte l’amore ha bisogno, per trionfare, della nostra debolezza. Seguendo l’esempio di Gesù, nelle relazioni, a partire da quelle familiari, poniamoci sempre a livello dell’altro, anteponendo il tu all’io.
II Domenica di Pasqua
La mano burattina
Usando un po’ di fantasia, disegnate sul feltro la sagoma di un animale a piacere, una per ogni singolo dito, e ritagliatela. Incollate con la colla a caldo le sagome degli animali nelle dita dal lato interno del guanto.
Indossate il guanto e inscenate il vostro teatrino.
Anche per noi, come per Tommaso, è tempo di credere, credere in un Amore che vince sulle tenebre: sta tutta qui la differenza, la forza dell’esistere che ci investe e ci travolge, che ci appassiona e ci rimette ogni volta al mondo. C’è un istante chiaro che segna il passaggio dalla morte alla Vita ed è quando scegliamo di rimetterci in piedi. Quando il respiro dal cuore riempie i polmoni, i sensi, le mani, i piedi e scegli di andare, di ripartire.
È il tempo del risveglio. Tutta la fatica che ci siamo portati dietro, il dolore che ci ha spinti giù, diventa la pressione, la grinta che ora dal basso ci spinge verso l’alto ed ecco rinascere la vita: è tempo di fiorire! Ritagliamoci un po’ di tempo e ascoltiamo con i nostri ragazzi il brano «Credo» di Giorgia. «Credo» è il verbo che ricorre di più in questo testo, quello che di più richiama il coraggio di rischiare, di fidarsi, di ricominciare. Proviamo ad associare un’immagine a questo verbo, chiudiamo gli occhi, tuffiamoci nel profondo di noi stessi, poi risaliamo su, torniamo alla luce... chiediamoci “Io in cosa, in Chi credo?”
Pasqua di Resurrezione
Un coniglio decorativo
Dopo aver disegnato il viso di un coniglio sulla parte concava del cucchiaio, sul cartoncino disegnate e ritagliate orecchie e abiti del coniglio a vostro piacimento.
Successivamente, attaccate quest’ultime al cucchiaio. Un’idea creativa per decorare la tavola nel periodo pasquale.
Domenica delle Palme
La Cena ebraica: il pane azzimo
Attraverso la condivisione della cena in famiglia, gustando i piatti tipici della cena ebraica, scoprire il senso della Pasqua per gli Ebrei. Il cibo e le sue simbologie riportano alla festa della liberazione del popolo eletto dalla schiavitù dell’Egitto.
Materiale: Farina, acqua, mattarello, carta da forno, teglia, forno.
Ingredienti: 250 gr. farina di tipo 0, 150 gr. circa di acqua calda (non bollente), Un filo d’olio.
Preparazione: Il pane azzimo, cioè non lievitato, è un ricordo della fuga dall’Egitto quando gli Ebrei non ebbero il tempo per fare lievitare il pane per il viaggio. Aggiungere l’acqua e la farina e cominciare ad impastare, recitando il Padre nostro. Una volta raggiunto un impasto omogeneo, iniziare a spianare col mattarello dando una forma circolare. Poi, con il dorso del coltello, incidere i segni come nell’immagine proposta. Terminata la preparazione, riporre su una teglia rivestita da carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 200° per 15’ circa. Si consiglia dopo i primi 10’ di cottura, di girare la base del pane in modo che non si scurisca troppo.
I segni: Il cerchio è simbolo dell’amore infinito di Dio. Le croci rappresentano le dodici tribù di Israele. Al centro, la croce di Cristo che è venuto a liberarci dal peccato e dalla morte. Il popolo ebraico festeggia la Pasqua come passaggio dalla schiavitù dell’Egitto alla liberazione nella Terra Promessa. Noi cristiani, con la Pasqua di Gesù, attraverso la sua morte in croce, risorgiamo con Lui a vita nuova. Per una cena completa: mangiare uova sode (l’uovo è simbolo della nuova vita donata da Dio), la misticanza o altre erbe amare (simbolo dell’amarezza della condizione di schiavitù) e l’agnello (con il suo sangue vennero segnate le porte delle case degli Ebrei per salvare i maschi primogeniti). Durante la cena, si potrà leggere il brano della Bibbia dal Libro dell’Esodo (Es 12, 1-14) in cui viene narrata la Pasqua ebraica.
Testimoniamo ai nostri ragazzi che il perdono di Dio è un atto creativo: apre sentieri, rimette sulla strada giusta, fa compiere un passo in avanti, spalanca futuro. Non è un colpo di spugna sugli errori del passato, ma è di più, un colpo d’ala verso il domani, un colpo di vento nelle vele delle nostre barche.
Gesù apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui trasciniamo noi stessi e gli altri. Con loro e per loro testimoniamo che solo uomini e donne liberati e perdonati possono seminare libertà e pace, perdono e amore, i soli doni che non ci faranno più vittime, che non faranno più vittime né fuori né dentro di noi.
V domenica di Quaresima
Sand Art
Usate la matita per tracciare le linee guida del disegno (un paesaggio, un animale). Versate una manciata di sabbia in un piatto e sfregate un gessetto colorato nella sabbia, mescolando di tanto in tanto con il gessetto, fino a raggiungere il colore uniforme desiderato. Cospargete il disegno con la colla vinilica e attaccate sopra la sabbia colorata.
Testimoniamo ai nostri ragazzi che il perdono di Dio è un atto creativo: apre sentieri, rimette sulla strada giusta, fa compiere un passo in avanti, spalanca futuro. Non è un colpo di spugna sugli errori del passato, ma è di più, un colpo d’ala verso il domani, un colpo di vento nelle vele delle nostre barche.
Gesù apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui trasciniamo noi stessi e gli altri. Con loro e per loro testimoniamo che solo uomini e donne liberati e perdonati possono seminare libertà e pace, perdono e amore, i soli doni che non ci faranno più vittime, che non faranno più vittime né fuori né dentro di noi.
IV domenica di Quaresima
A ritmo di nastro
Tagliate il nastro di circa 2 m di lunghezza. Nella parte finale fate una piccola piega di 2 cm e, con le forbici, fate un piccolo buco che servirà per inserire la fascetta. Prendete una fascetta e inseritela nel buchino creando un gancio. Prendete una seconda fascetta, inseritela nel gancio e chiudetela stringendo bene. Con lo scotch fissate la matita o il pennello a quest’ultimo gancio. Ecco pronto il nastro per la vostra esibizione.
Il cuore di questo racconto è il pane del Padre; potremmo dire che Gesù ci richiama tutti ad vere nostalgia del Padre e del pane di casa. Il pane di casa è qualcuno che nutre la nostra vita, ha il volto di un padre e lo sguardo di una madre. Prepariamoci anche noi a fare festa e riscopriamo nelle relazioni familiari il calore di un abbraccio che profuma di perdono, di fatica e di lacrime, di chi vive nell’attesa di ogni nostro ritorno, di ogni nostra crescita. Cambiamo lo sguardo su noi stessi, imparando a guardarci con gli occhi di Dio; cambiamo lo sguardo su Dio che è un Padre a cui essere obbedienti, capaci di amorevole fedeltà; riscopriamo il valore del perdono e apriamoci a un nuovo inizio che ci insegni un modo nuovo di camminare nella vita!
III domenica di Quaresima
Lente di ingrandimento
Prendete il cartoncino e disegnate una circonferenza con un diametro di circa 8 cm e, al suo interno, un’altra circonferenza con un diametro di circa 6 cm. All’esterno della circonferenza più grande disegnate un rettangolo di 2 cm per 8 cm. Piegate il foglio a metà e ritagliate il contorno in modo da ottenere due lenti perfettamente uguali.
Adesso ritagliate l’interno. Sul foglio di plastica trasparente, disegnate e ritagliate una circonferenza di 7 cm. Prendete la prima lente, mettete la colla sul contorno della circonferenza e attaccate la circonferenza ricavata dal foglio di plastica trasparente. Sempre sul contorno e sul manico, attaccate con la colla la seconda lente. Decorate il manico avvolgendo dello spago e il contorno della lente con i pennarelli colorati.
Allontaniamo i nostri ragazzi dal rischio di un’esistenza sterile, incapace di donare, incapace di fare il bene. Scuotiamoli dal vivere sazi e tranquilli, adagiati nelle proprie comodità, incapaci di volgere lo sguardo e il cuore a quanti sono accanto a loro e si trovano in condizione di sofferenza, di povertà, di disagio.
Cerchiamo con loro e per loro di trovare il grande amore del vignaiolo nei confronti del fico, amore capace di aspettare il padrone, amore paziente, capace di donare tempo e lavoro, di prendersi cura. Ricordiamogli che il Signore cerca frutti fra le loro foglie, in attesa che la loro vita sia scossa e messa in movimento verso il bene, verso l’amore: incoraggiamoli a spalancare i loro cuori a Dio e fare della loro vita una nuova primavera nello Spirito.
II domenica di Quaresima
Super Bike
Incollate, con la colla vinilica, sul cartoncino i due CD dalla parte interna color metallo in modo da formare le ruote.
Create il corpo della bicicletta con i bastoncini (possono essere color legno o colorati) così da riprodurre telaio, sedile e manubrio.
Riscopriamo con i nostri ragazzi che la Trasfigurazione inizia già in questa vita. Alleniamo i loro occhi a vedere la luce delle cose e delle persone, non le ombre o il negativo; invitiamoli a guardare il cielo, in alto, al futuro, credendo che Dio lo guida e rende bello.
Esortiamoli a crescere nella preghiera come strumento per imparare ad affidarsi a Dio, mettersi nelle sue mani, condividere la sua forza, per donare e diffondere luce: luce interiore, luce per camminare e scegliere, luce da gustare. Impegniamoci con loro a essere cittadini del cielo già su questa terra, persone che hanno il coraggio di essere ingenuamente luminosi nello sguardo, nel giudizio, nel sorriso, capaci di ascoltare, seguire e imitare Gesù e lasciarsi trasformare da Lui.
I domenica di Quaresima
Reggilibro di sasso
Preso un sasso, pulite la superficie, usate la matita per tracciare le linee guida del disegno e disegnate quello che preferite (un animale, un piccolo paesaggio). Iniziate a colorare con i colori a tempera.
Occupatevi prima delle zone più grandi, come lo sfondo e i colori di base, e aspettate che la pittura si asciughi prima di ritrarre gli altri soggetti. Dipinto tutto, lasciate che il colore si asciughi per diverse ore o anche un giorno. Quando il disegno si è asciugato copritelo con una finitura lucida, così, il colore non si crepa e non si sfalda. Il vostro sasso è pronto per essere messo nella libreria a reggere i vostri libri
Anche per le nostre famiglie, provate sempre più dalla quotidianità, la prova è quella di fidarsi di Dio nel deserto della nostra fede.
Fidiamoci di Lui e tramutiamo la tentazione in occasione e opportunità: ogni tentazione superata ci fa fare un salto di qualità, ci spinge avanti; produce un’intima gioia che diventa il nostro migliore alleato nello sforzo di sottrarci al fascino del male. Pratichiamo la misericordia nella vita quotidiana, spingiamoci reciprocamente a vivere le relazioni familiari “andando oltre”, nascendo ogni volta a qualcosa di nuovo e inaspettato. Affiniamo i sensi, in ascolto della nostra intera umanità, delle dinamiche di forza-debolezza delle nostre famiglie... e ciò che accetta di essere debole diventerà solido!
Il Sussidio
Tutti in campo è il sussidio che accompagna catechisti, educatori e famiglie durante il periodo di Quaresima-Pasqua per l’Anno Pastorale 2021/2022. Il 2021 è stato l’anno in cui si sono svolte le Olimpiadi di Tokyo. Proprio a partire da questo evento mondiale, si è pensato di ambientare la storia all’interno di un villaggio olimpico. Dopo Tutti in pista, che ci ha accompagnati in Avvento-Natale con gli sport individuali, adesso è la volta del secondo sussidio della serie. Con Tutti in campo siamo chiamati a prepararci
alla Pasqua e all’incontro con Gesù risorto riscoprendo l’importanza del gioco di squadra. Lo slogan del percorso, “Mentre ci parli, arde il nostro cuore... ed è subito festa!” (cfr. Lc 24,32), ispirato all’icona biblica dei “Discepoli di Emmaus”, ci suggerisce la bellezza dell’incontro col Risorto, le Sue parole aprono i nostri cuori e ci mettono in cammino. Il sussidio di Quaresima-Pasqua proposto avrà come verbo-guida DISCERNERE e i nostri due discepoli, accompagnati da Gesù, continueranno ogni domenica, anche in questo tempo dell’anno liturgico, a guidare i giovani atleti nelle varie gare in cui saranno chiamati a mettersi in gioco lavorando “in squadra”.