Il cammino quaresimale è un’autentica esperienza di libertà che ogni anno il Signore offre alla sua Chiesa e a ciascuno di noi. Come l’esodo biblico così l’esodo ecclesiale e personale conducono alla liberazione da quelle schiavitù che ci umiliano e asserviscono. La conversione del cuore genera la libertà che sospinge alla missione. In questa prospettiva, l’esperienza sinodale si presenta a noi come una profonda conversione del cuore che libera uomini e strutture e conduce inevitabilmente alla missione. Il nostro vescovo Giuseppe, nella lettera pastorale 2023-2024 Partirono in fretta [= LetPast], ricorda che:
La Pasqua di Cristo ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e dalla paura della morte. La liberazione significa che l’uomo che crede in Cristo diventa sovrano e, pertanto, non è più sottomesso ad alcuna schiavitù: l’alternativa infatti è tra schiavitù e libertà. Seguire il maligno fa cadere in schiavitù; seguire Cristo fa entrare nel regno della libertà. […]
Il Vangelo di Cristo è un annuncio pasquale cioè il passaggio dalla morte alla vita; è un annuncio di liberazione dall’ignoranza, dall’emarginazione, dai pregiudizi, dalla miseria, dalle dipendenze e dall’oppressione (LetPast. pp. 33-34).
In questa Quaresima, esodo e sinodo s’intrecciano vitalmente con conversione e missione mettendoci dinanzi ad una verità che sempre ci disarma e ci libera: Dio non si stanca di noi.