Carissimi,
siamo ormai giunti alla conclusione del Sinodo diocesano.
Nei prossimi mesi saremo chiamati a celebrarne la parte decisiva ossia l’atto sinodale in cui approveremo le propositiones.
Esse diverranno infatti le costituzioni che orienteranno per gli anni a venire la missione che il Signore ci ha consegnato: evangelizzare, insegnare, battezzare e testimoniare nello stile sinodale.
Nella lettera dello scorso anno Partirono in fretta ho sottolineato l’urgenza della conversione missionaria invocata da Papa Francesco in Evangelii Gaudium attraverso la bella immagine della “Chiesa in uscita”.
La “Chiesa in uscita” deve arrivare a tutti senza eccezioni, ma «i poveri sono i destinatari privilegiati del Vangelo» e «l’evangelizzazione rivolta gratuitamente ad essi è segno del Regno che Gesù è venuto a portare. Occorre affermare senza giri di parole che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri. Non lasciamoli mai soli».
Riecheggiano allora le parole di San Giovanni XXIII pronunciate a un mese dal’inizio del Concilio Vaticano II: «In faccia ai paesi sottosviluppati la Chiesa si presenta quale è e vuole essere, come la Chiesa di tutti, e particolarmente la Chiesa dei poveri»3.
Così anche le parole del Cardinale Giacomo Lercaro, Arcivescovo di Bologna, che, in un vibrante intervento tenuto il 6 dicembre 1962, affrontò con vigore il tema centrale del Concilio, il De ecclesia. Egli proponeva una visione essenzialmente biblica della Chiesa suggerendo che tutta la trattazione fosse finalizzata al superamento della drammatica alterità dell’epoca contemporanea tra la Chiesa e l’immenso popolo dei poveri:
è la presa di coscienza del tema generale e sintetico di questo concilio. È stato detto che il Vaticano II è il Concilio soprattutto del De ecclesia. E allora si può anche precisare che il Concilio De ecclesia in concreto - rispetto a quest’ora dell’umanità e a questo grado di sviluppo della coscienza cristiana - deve essere il Concilio della Chiesa, particolarmente e soprattutto la Chiesa dei poveri.
Per questo nuovo anno pastorale desidero offrirvi alcune riflessioni per approfondire l’ultimo argomento scelto dai tavoli sinodali durante gli esercizi di sinodalità del 2018, Per una Chiesa in ascolto del magistero dei poveri, e alcuni orientamenti per vivere la dimensione sociale dell’evangelizzazione.
Facciamo dunque nostro l’invito di Papa Francesco: «Usciamo, usciamo a offrire a tutti la vita di Gesù Cristo».
Questa mia lettera si riferisce quindi al rapporto Chiesa-poveri con l’intento di raccogliere quel vivo desiderio espresso da Papa Francesco: «Ah, come vorrei una Chiesa povera per i poveri!».
A conclusione di un discorso pronunciato di fronte a oltre seimila giornalisti, il Santo Padre ha spiegato di aver scelto il nome Francesco perché ispirato al Santo di Assisi e all’idea di «una Chiesa povera e per i poveri». Era stato inoltre confermato dalle parole d’incoraggiamento del Cardinale Claudio Hummes, Arcivescovo di San Paolo in Brasile: «E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri»7
La lettera tiene in considerazione due eventi che impegneranno la nostra riflessione e la nostra azione in quest’anno: il Giubileo ordinario che in Diocesi avrà inizio il prossimo 29 dicembre 2024 e il pellegrinaggio di tutta la Chiesa siciliana ad Assisi per la Festa di San Francesco d’Assisi.
Inizia così la nuova Lettera pastorale del Vescovo S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante presentata il 12 ottobre 2024 in Basilica Cattedrale dove la Comunità diocesana si è riunita in preghiera per l'Avvio ufficiale del nuovo Anno pastorale 2024-25.
Indice:
- INTRODUZIONE
- 01. EVANGELIZZARE È RENDERE PRESENTE NEL MONDO IL REGNO DI DIO
- 02. GESÙ IL MESSIA CHE PROCLAMA L’AVVENTO DELL’ANNO GIUBILARE
- 03. IL TEMPO È COMPIUTO E IL REGNO DI DIO È VICINO
- 04. IL REGNO DI DIO È SIMILE A...
- 05. CHI SONO I POVERI SECONDO LA BIBBIA?
- 06. L’ANTICO TESTAMENTO: DIO AMA I POVERI
- 07. IL NUOVO TESTAMENTO: DIO SI FA POVERO
- 08. BEATI I POVERI IN SPIRITO, PERCHÉ DI ESSI È IL REGNO DEI CIELI (Mt 5,3)
- 09. SAN FRANCESCO, IL POVERELLO D’ASSISI
- 10. L’AVETE FATTO A ME (Mt 25,40)
- 11. FRANCESCO E IL LEBBROSO
- 12. L’OGGI DELLA POVERTÀ
- 13. I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI (Mc 14,7)
- 14. “HA INNALZATO GLI UMILI”: I POVERI UMILI, NOSTRI MAESTRI
- 15. I LUOGHI DOVE SI ORGANIZZA LA SPERANZA
- MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO, VIII GIORNATA MONDIALE DEI POVERI