È di ieri la notizia che il Sig. Salvo Valenti dell'Arcidiocesi di Palermo dopo una nuova presunta "apparizione" dell'Arcangelo Michele, ha raggiunto in pellegrinaggio Petralia Sottana con una croce di legno accompagnato dal Sig. Gaetano Montalbano dell'Arcidiocesi di Agrigento: «per riportare i valori cristiani nel mondo e per fare abolire le leggi che offendono Dio e fanno soffrire l'Umanità».
La Diocesi di Cefalù e il suo pastore S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante sono già intervenuti più volte circa le presunte apparizioni di San Michele Arcangelo, l'ultima volta con una nota del 28 settembre 2019.
Su tali vicende il Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, tiene nuovamente a precisare che:
- Nel territorio di Petralia Sottana, Comune della nostra Diocesi, alle pendici di “Mont’Alto”, non è stato eretto alcun Santuario dedicato a San Michele Arcangelo come meta di relativi pellegrinaggi che vedano la partecipazione di presbiteri o fedeli della Chiesa Cefaludense.
- Tali “pellegrinaggi” sono iniziative di carattere esclusivamente personale, che rispondono a possibili esigenze spirituali di singoli individui, comunque non concordate né approvate dall’Autorità Ecclesiastica competente.
- Da quanto ci risulta, il “veggente”, Sig. Salvo Valenti, non gode di alcun riconoscimento e di nessuna approvazione da parte delle Autorità Ecclesiastiche competenti della sua Arcidiocesi di Palermo, né della nostra Diocesi, riguardo sue visioni, sogni e colloqui con San Michele Arcangelo.
Inoltre il pellegrinaggio di domenica viola le disposizioni della Diocesi di Cefalù per il contenimento del contagio da Covid-19 del 13 maggio 2020 che vietano ogni forma processionale. Si chiede su questo punto un controllo da parte delle autorità competenti.
Dalla Diocesi di Cefalù si ribadisce ancora una volta Non constat de supernaturalitate ed è fatto divieto di organizzare pellegrinaggi sul luogo indicato dalle presunte apparizioni nel territorio della Parrocchia di Petralia Sottana; è fatto altresì divieto di erigere edicole votive per il culto pubblico legate al suddetto fenomeno, senza il nihil obstat dell’Ordinario del luogo.
Cefalù, dal Palazzo Vescovile, 31 agosto 2020.