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Arde il nostro cuore mentre ci parli

01/11/2021 08:00:00

Addetto Stampa

Diocesi,

Arde il nostro cuore mentre ci parli

Lettera pastorale del Vescovo Giuseppe

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Carissimi,
quando si intraprende un cammino, prima o poi, si avverte un po’ di stanchezza.


Siamo ormai in viaggio da più di un anno: certamente la strada è lunga, ma guai a voltarsi indietro! Si rischia altrimenti di incorrere nell’immobilismo e nella sterilità; rischio stigmatizzato nell’esperienza della moglie di Lot, divenuta una statua di sale come una terra desolata (cfr. Gen 19,26).


Ella non si aprì alla prassi nuova dell’ospitalità praticata dal Popolo di Abramo perché chiusa nella sua tradizione.
L’immagine del camminare insieme trasmette due caratteristiche fondamentali:


▪ La prima, il “camminare”, indica il dinamismo del movimento, di un processo che punta a un cambiamento. Chi vuole che tutto rimanga com’è, al “si è fatto sempre così” non si mette in cammino.


▪ La seconda, espressa dalla parola “insieme”, dice che il processo sinodale si pone nella linea della costruzione di un “noi ecclesiale” che non azzera, ma armonizza le differenze.
Non stanchiamoci mai di camminare insieme! Il Signore è con noi, così come ci dice l’Evangelista Luca nel brano dei discepoli di Emmaus, scelto come icona per il nostro Sinodo: «Camminava con loro» (Lc 24,15).
Non rassegniamoci ad andare avanti con umiltà, lasciandoci guidare dalla dolce brezza dello Spirito!
All’inizio della nostra esperienza sinodale, in piena pandemia, mi sono chiesto più volte: “Come faremo in un contesto dove non è possibile l’incontro?”.
A un certo punto, però, nella tragedia ho visto affiorare anche il volto del bene; l’avvento del Signore. Sono quindi tornate le grandi domande sui “fondamentali”, sulla vita e sulla morte, e l’invocazione di una preghiera universale.
Tutti noi abbiamo ancora negli occhi l’immagine del Santo Padre, Papa Francesco, in preghiera in una silenziosa e deserta Piazza San Pietro.
È emerso il legame planetario tra tutti gli esseri umani quando un virus ha abbattuto in un lampo tutti i confini tra i popoli. Un’efficace lezione di fraternità universale: abbiamo capito che ci si salva insieme. 
Se da una parte abbiamo visto svuotarsi le chiese, specialmente durante il lockdown, dall’altra sono emerse la grande risorsa della chiesa domestica, la famiglia, e le potenzialità dei media nella trasmissione della fede.
Ha preso forza il bisogno della vita relazionale, il valore della solidarietà e l’orientamento della scienza a servizio della vita.
Allora mi sono detto: la pandemia è il tempo opportuno per una grande purificazione che, partendo da una conversione sinodale, ci ha fatto intraprendere sentieri inediti per un rinnovato annuncio della fede.
Nella tragedia, il Sinodo si è presentato come un kairόs: un tempo di grazia, in cui lo Spirito mette in cammino un Popolo per andare incontro al nuovo che il Signore sta preparando per la Sua Sposa, la Chiesa.

 

dalla lettera Arde il nostro cuore mentre ci parli


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