È dedicato alle "fragilità sociali ed economiche della Sicilia al tempo della pandemia" il messaggio che la Commissione dell’Ufficio regionale per i Problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato ha diffuso in occasione del 1° maggio. Si pone in continuità con il messaggio dei vescovi italiani e, al contempo, "tiene conto delle specificità della nostra Regione".
"La pandemia del Covid-19 ha fatto emergere, anche in Sicilia, le fragilità dei sistemi dello stato sociale che dovrebbero assicurare la tutela dei più deboli", a partire dalla sanità fino al sistema economico.
La Chiesa si mette in ascolto del grido di dolore di "tante vite che potrebbero finire nel baratro dell’indigenza" e fa "appello alle umane istituzioni affinché si mettano al servizio della dignità e del fine dell’uomo".
Si fa appello alla "solidarietà" che "deve ispirare non solo l’agire delle istituzioni ma anche i comportamenti dei singoli, di tutti coloro che si trovano ad operare per il bene comune, perché tutti siano veramente responsabili di tutti". "Occorre – si legge nella nota – che il nostro essere seminatori di speranza si leghi all’essere educatori della speranza. Insegnando e testimoniando che la legalità è una delle vie principali da percorrere per trovare e abbracciare la speranza".