Più volte nei suoi discorsi e omelie, Papa Francesco ha fatto riferimento alle beatitudini definendole «il navigatore per la nostra vita cristiana, […] il foglio di guida per non perdersi» (Meditazione mattutina, 6 giugno 2016). Nell’Esortazione Apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo Gaudete et exsultate dopo aver ribadito che con il discorso della montagna Gesù «ha spiegato con tutta semplicità che cos’è essere santi», ha definito le beatitudini «carta d’identità del cristiano» presentandole secondo la versione matteana (cf. GE 63-64).
Proclamando le beatitudini Gesù viene a scuotere quella prostrazione negativa chiamata rassegnazione che ci fa credere che si può vivere meglio se evitiamo i problemi, se fuggiamo dagli altri, se ci nascondiamo o rinchiudiamo nelle nostre comodità.
Per questo i sacerdoti della Diocesi si ritroveranno insieme in fraternità a partire dal discorso della montagna, un vero progetto di spiritualità del presbiterio.